Da sinistra a destra: Carlo Alberto Panont, Franco Nulli, Massimo Zanichelli,
Gianfranco Alberti, Gianni Andrini, Paolo Massone e Annibale Bigoni
Gianfranco Alberti, Gianni Andrini, Paolo Massone e Annibale Bigoni
(18 MAG) MILANO - Parte dall’Oltrepò Pavese la sfida per trasformare la migliore enogastronomia lombarda in stile, moda ed eleganza. Si sfoderano tre armi: qualità, informazione e formazione. Ieri pomeriggio, a Milano, l’esclusivo Caffé Trussardi di Piazza Della Scala ha aperto le porte alla presentazione di «Perle d’Oltrepò, terroir to taste». Il progetto, che andrà in scena sotto l’egida istituzionale del Gal alto Oltrepò e della Regione, porta la firma del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e del Consorzio di Tutela del Salame di Varzi.
Il traguardo è trasformare le verdeggianti e accoglienti colline a mezz’ora da Milano in un punto di riferimento del Pinot nero italiano, facendo leva sul neonato marchio Cruasé (Metodo Classico DOCG rosé), e sulla grande salumeria italiana, simboleggiata dal Salame di Varzi DOP (denominazione d’origine protetta). Il polo scientifico di riferimento sarà il Centro di Ricerca della vite e del vino in località Riccagioia di Torrazza Coste. Direttore scientifico del progetto sarà il giornalista enogastronomico e degustatore Massimo Zanichelli, che ieri a Milano ha ricordato: «L’Oltrepò Pavese è un territorio che ha dato molto alla storia del Pinot nero, che vanta il primato italiano di 3mila ettari in produzione. E’ un terroir che esprime potenzialità da rimettere al centro di un percorso orientato al futuro. Cruasé è un primo passo. A novembre saranno organizzati a Riccagioia gli Stati Generali del Pinot nero. Sarà una grande occasione di confronto, dibattito e approfondimento. Il Pinot nero in Oltrepò non è solo Metodo Classico, ma un tesoro da mettere pienamente a frutto. Analogo discorso vale per il salame di Varzi, un salume che meriterebbe un posto a sé». Il presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Paolo Massone, di fronte ai giornalisti ha spiegato: «All’inizio del secolo scorso le nostre bollicine Pinot nero arrivavano a New York ed erano comunicate per qualità e prestigio. Non dimentichiamo la nostra storia, con Cruasé e un grande progetto sul Pinot nero vogliamo consegnarla alle generazioni di viticoltori che verranno facendone valore aggiunto». Il presidente del Consorzio di Tutela del Salame di Varzi, Franco Nulli, accanto al direttore, Annibale Bigoni, e al sindaco del borgo medievale varzese, Gianfranco Alberti, ha osservato: «L’Oltrepò del gusto ha due perle, accanto al vino c’è un salame unico che va forte nelle grastronomie e in grande distribuzione. E’ un prodotto nobile, tracciabile, un asso nella ristorazione e anche all’aperitivo. Vogliamo farlo riscoprire». Entusiasmo è stato espresso ieri, alla conferenza di Milano, anche da Gianni Andrini, dirigente del Gal: «La nostra agenzia di sviluppo locale, in testa a tutti il presidente Giorgio Remuzzi, crede che l’Oltrepò Pavese abbia i numeri e la stoffa per diventare una meta del gusto e di un turismo formato famiglia». Il direttore generale della Società Consortile Riccagioia, Carlo Alberto Panont, ha promesso: «Cinque anni fa l’Oltrepò Pavese si è incamminato sul percorso di valorizzazione della sua storia e della sua immagine. Oggi formazione, informazione e banchi d’assaggio accompagneranno sul territorio a rileggere le produzioni di una terra straordinaria». Presente, ieri, anche Pier Achille Lanfranchi, sindaco di Fortunago e vice presidente nazionale di Anci, che ha detto: «Per incredibile che possa sembrare ci sono ancora molti lombardi che non conoscono il nuovo Oltrepò Pavese, una terra incontaminata, bella da vivere tutto l’anno, con i suoi paesaggi, i suoi sapori e le sue terme». Il programma del progetto «Perle d’Oltrepò, terroir to taste» prevede campagne informative, workshop, educational e conferenze in zona di produzione (Centro studi della vite e del vino di Riccagioia, Torrazza Coste). Si aprirà il 30 giugno e il primo luglio con focus dedicati a titolari d’aziende agricole o imprese agroalimentari; ristoratori e operatori; giornalisti e comunicatori. I workshop tecnici per i produttori sono in agenda, invece, tra il 22 e il 24 settembre. Gran finale con gli Stati Generali del Pinot nero il 18, 19 e 20 novembre. La creatività del progetto è affidata all’agenzia Whales Comunicazione di Barbara Galvan, che ieri al Caffé Trussardi ha trasformato il Cruasé e il Salame di Varzi in bijoux, vestendoli con una borsetta in pelle chiusa da una perla rosa, in barba a chi regala il gusto in un cartone o in un freddo sacchetto.
Il traguardo è trasformare le verdeggianti e accoglienti colline a mezz’ora da Milano in un punto di riferimento del Pinot nero italiano, facendo leva sul neonato marchio Cruasé (Metodo Classico DOCG rosé), e sulla grande salumeria italiana, simboleggiata dal Salame di Varzi DOP (denominazione d’origine protetta). Il polo scientifico di riferimento sarà il Centro di Ricerca della vite e del vino in località Riccagioia di Torrazza Coste. Direttore scientifico del progetto sarà il giornalista enogastronomico e degustatore Massimo Zanichelli, che ieri a Milano ha ricordato: «L’Oltrepò Pavese è un territorio che ha dato molto alla storia del Pinot nero, che vanta il primato italiano di 3mila ettari in produzione. E’ un terroir che esprime potenzialità da rimettere al centro di un percorso orientato al futuro. Cruasé è un primo passo. A novembre saranno organizzati a Riccagioia gli Stati Generali del Pinot nero. Sarà una grande occasione di confronto, dibattito e approfondimento. Il Pinot nero in Oltrepò non è solo Metodo Classico, ma un tesoro da mettere pienamente a frutto. Analogo discorso vale per il salame di Varzi, un salume che meriterebbe un posto a sé». Il presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Paolo Massone, di fronte ai giornalisti ha spiegato: «All’inizio del secolo scorso le nostre bollicine Pinot nero arrivavano a New York ed erano comunicate per qualità e prestigio. Non dimentichiamo la nostra storia, con Cruasé e un grande progetto sul Pinot nero vogliamo consegnarla alle generazioni di viticoltori che verranno facendone valore aggiunto». Il presidente del Consorzio di Tutela del Salame di Varzi, Franco Nulli, accanto al direttore, Annibale Bigoni, e al sindaco del borgo medievale varzese, Gianfranco Alberti, ha osservato: «L’Oltrepò del gusto ha due perle, accanto al vino c’è un salame unico che va forte nelle grastronomie e in grande distribuzione. E’ un prodotto nobile, tracciabile, un asso nella ristorazione e anche all’aperitivo. Vogliamo farlo riscoprire». Entusiasmo è stato espresso ieri, alla conferenza di Milano, anche da Gianni Andrini, dirigente del Gal: «La nostra agenzia di sviluppo locale, in testa a tutti il presidente Giorgio Remuzzi, crede che l’Oltrepò Pavese abbia i numeri e la stoffa per diventare una meta del gusto e di un turismo formato famiglia». Il direttore generale della Società Consortile Riccagioia, Carlo Alberto Panont, ha promesso: «Cinque anni fa l’Oltrepò Pavese si è incamminato sul percorso di valorizzazione della sua storia e della sua immagine. Oggi formazione, informazione e banchi d’assaggio accompagneranno sul territorio a rileggere le produzioni di una terra straordinaria». Presente, ieri, anche Pier Achille Lanfranchi, sindaco di Fortunago e vice presidente nazionale di Anci, che ha detto: «Per incredibile che possa sembrare ci sono ancora molti lombardi che non conoscono il nuovo Oltrepò Pavese, una terra incontaminata, bella da vivere tutto l’anno, con i suoi paesaggi, i suoi sapori e le sue terme». Il programma del progetto «Perle d’Oltrepò, terroir to taste» prevede campagne informative, workshop, educational e conferenze in zona di produzione (Centro studi della vite e del vino di Riccagioia, Torrazza Coste). Si aprirà il 30 giugno e il primo luglio con focus dedicati a titolari d’aziende agricole o imprese agroalimentari; ristoratori e operatori; giornalisti e comunicatori. I workshop tecnici per i produttori sono in agenda, invece, tra il 22 e il 24 settembre. Gran finale con gli Stati Generali del Pinot nero il 18, 19 e 20 novembre. La creatività del progetto è affidata all’agenzia Whales Comunicazione di Barbara Galvan, che ieri al Caffé Trussardi ha trasformato il Cruasé e il Salame di Varzi in bijoux, vestendoli con una borsetta in pelle chiusa da una perla rosa, in barba a chi regala il gusto in un cartone o in un freddo sacchetto.
Le foto liberamente utilizzabili si possono scaricare a questo indirizzo
(dal canale Facebook del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese):
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.2039248108641.2128607.1467446456
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